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La Biennale BRAU
Temi e sottotemi della BRAU
Progetto Biennale BRAU


IPOTESI DI STRUTTURAZIONE DELL’ARCHIVIO PERMANENTE DEL RESTAURO

L’archivio permanente per il restauro é una struttura con una impostazione ed articolazione tecnico-culturale identica a quella della Biennale, ma a carattere permanente.

Esso si configura come un centro di documentazione permanente, contribuisce alla ottimizzazione della Biennale, e viene da essa alimentato, in quanto: a) sfrutta i prodotti culturali della Biennale stessa; b) persegue le finalità e gli obbiettivi base della Biennale ma con carattere di continuità.

Strutturazione dell’Archivio Permanente

Esso consiste in un Data Base sul restauro organizzato per sotto-temi. Ciascun sotto-tema sarà messo a punto da un gruppo di lavoro che opera in cooperazione con gli altri gruppi.

Il progetto dell’archivio potrebbe articolarsi attraverso le seguenti fasi:

1) Obbiettivi

Progetto di fattibilità in relazione agli obbiettivi che si intendono perseguire con la costituzione di una base dati sul Progetto del restauro: acquisire informazioni; archiviare informazioni; elaborare informazioni; comunicare informazioni.

Verifica della articolazione con il programma del Progetto Biennale.

2) Precisazione del campo per ogni sotto-tema

  1. Su base documentale.
  2. Articolazione della fase: terminologia; concetti e filosofie di base nell’ambito considerato (con relative attribuzioni bibliografiche). Repertorio di Progetti di Restauro e relativi campi di azione per l’aspetto considerato (progetti rivolti a contesti architettonici ed urbani specifici, progetti finalizzati e sperimentazioni e/o ricerche). Alternative di Metodo. Primo Repertorio di Strumenti (tecniche, norme, ecc….).

3) Identificazione delle risorse disponibili per la raccolta dati

Su base documentale della Biennale e di indagine diretta.

Articolazione della fase: Censimento di banche dati e sistemi informativi nel settore del Restauro. Censimento esposizioni e bibliografie di base: valutazione delle modalità di comunicazione con unità esterne per la raccolta dati.

4) Raccolta dati

Su basi documentali provenienti dalla Biennale, dalla Confederazione CICOP NET, dai Congressi Internazionali, dai Colloqui Internazionali di Orvieto e da indagine diretta.

Restituzione dati raccolti tramite schede: raccolta, filtering e prima organizzazione di dati divisi per sotto-temi e relativi a: termini e filosofie di intervento; realizzazioni/sperimentazioni/solo progetto; procedure/metodi e strumenti/tecniche.

5) Definizione dei centri per la informatizzazione dei dati

Valutazione delle risorse disponibili.

Articolazione delle fase: analisi di fattibilità; requisiti del sistema informativo adottabile; modalità di caricamento e di elaborazione; criteri di strutturazione dei dati.

6) Strutturazione dei dati raccolti

Strutturazione dei dati raccolti nella fase 4 alla luce dei criteri di informatizzazione stabiliti nella fase 5.

Articolazione della fase: verifica dei criteri organizzativi adottati e riproposizione di un sistema di classificazione; parola chiave; introduzione eventuale di criteri di guida/consultazione dell’archivio permanente.

7) Implementazione di un prototipo

Messa a punto e verifica di una struttura prototipica di Banca Dati. Uso e Gestione del prototipo.

Articolazione della fase: caricamento dei dati raccolti e strutturati; simulazione di ricerche dati.

Strutture di riferimento dell’Archivio Permanente

Strutture esterne private (temporali, periodiche) coadiuvanti le strutture fisse di gestione ed amministrazione.

Strutture istituzionali (periodiche): Universitarie, Regionali, Municipali, Comunitarie, CNR, coaudiuvanti le strutture fisse di gestione nella definizione dei criteri di strutturazione della Biennale e del Progetto Biennale.

Strutture fisse di gestione:

  1. CICOP-Italia, con sedi operative presso l’Università di Firenze, Perugia, Ovieto;
  2. Confederazione CICOP NET dei centri omonimi e delegazioni (sede centrale di gestione per tutti i centri);
  3. Collegi ed Ordini Professionali;
  4. Assessorati alla Cultura della Regione Umbria e del Comune di Orvieto.

 

 
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